Domenica 6 agosto 2017, alla ripartenza delle gare del motomondiale dopo la pausa di metà campionato, il mondo del motociclismo ha pianto la scomparsa di Angel Nieto. Il grandissimo pilota spagnolo infatti è deceduto ad Ibiza pochi giorni prima a seguito dei postumi di un incidente d’auto del 26 luglio 2017. Quella del 70enne ex pilota e team manager spagnolo è stata una delle figure più fulgide del motorismo mondiale nei suoi anni d’oro.
Protagonista assoluto nelle classi minori, Angel Nieto aveva nella sua bacheca ben 13 titoli mondiali, secondo in questa classifica dopo l’italiano Giacomo Agostini. Per lui però, uomo molto scaramantico, i titoli vinti erano 12+1. Una carriera durata 24 anni, dall’esordio, avvenuto nel 1964 sul circuito di Barcellona, nella classe 50, in sella ad una moto spagnola, la Derby, in una gara che lo vide quinto all’arrivo. In questa classe Nieto partecipò a 13 campionati, conquistando ben 6 titoli, tre dei quali con la Derby, e gli altri con la Kreidler (1) e con la Bultaco (2). Gli altri 7 titoli mondiali Angel Nieto li ha vinti nella classe 125 nella quale aveva esordito nel 1965; i primi due titoli, nel 1971 e nel 1972, arrivarono in sella alla Derby, mentre gli altri arrivarono in sella a delle moto italiane: con la Minarelli Nieto conquistò 2 titoli, mentre con la Garelli i mondiali furono 3, tra cui anche l’ultimo conquistato nel 1984. Nel palmares di Angel Nieto figurano anche la vittoria in 23 campionati nazionali spagnoli, dalla classe 50 fino alla 250, per un totale di 90 vittorie e 139 podi conquistati.
Nella gara della domenica successiva alla scomparsa del grandissimo motociclista spagnolo, in occasione del GP di Brno, il motociclismo mondiale gli ha tributato l’ultimo omaggio, in una atmosfera davvero commovente. Nella MotoGP, la classe regina del motomondiale, c’è stato un podio tutto spagnolo, con Marc Marquez sul gradino più alto, Dani Pedrosa al secondo posto e Maverick Vinales al terzo; sul podio il vincitore ha voluto dedicare proprio a Nieto il successo ed il podio tutto di suoi connazionali.
A Nieto, che nel 2005 ha visto anche uscire un film, intitolato proprio “Angel Nieto 12 + 1” e nel quale fu ripercorsa la sua carriera motociclistica, è dedicata anche una curva nel circuito spagnolo di Jerez de la Frontera. L’incidente che lo ha poi portato alla morte era avvenuto il 26 luglio 2017 nell’isola di Ibiza. In quell’occasione Angel Nieto stava seguendo come sempre una delle sue passioni motoristiche: lo spagnolo infatti stava guidando un “quad” con il quale ha avuto un brutto incidente, a cui era seguito un immediato ricovero ed una operazione chirurgica che sembrava aver risolto i problemi, ma un aggravamento repentino delle sue condizioni ha portato alla morte il 3 agosto 2017.
Negli anni delle vittorie Nieto divideva la fama con Giacomo Agostini, che nelle stesse stagioni trionfava in 350 e 500, le classi maggiori, ed era anche uno dei suoi migliori amici. Proprio Agostini ha voluto ricordarlo con affetto, parlando di un recente incontro a pranzo avvenuto circa un mese prima della scomparsa, durante il quale avevano parlato di progetti comuni. Molto commovente anche il ricordo di Valentino Rossi, che lo ha definito “pilota con un dna fortissimo” ed è legato particolarmente al figlio, direttore sportivo del team del pilota di Tavullia in moto 3, lo “Sky VR 46”.